Oggi la maggior parte della popolazione detenuta femminile proviene da frange marginali della società, con bassi livelli di scolarizzazione, basso status socio economico, ed una povera vita relazionale. La detenzione allenta i legami e incide negativamente su questo già difficile e critico quadro iniziale con cui le donne sono costrette a convivere. Creare reti di sostegno diventa elemento fondamentale per un buon reinserimento nel tessuto sociale. Il progetto “EDUCARE ALLA CREATIVITÀ'” si rivolge alle donne detenute della Casa Circondariale di Genova Pontedecimo ed attraverso un percorso terapeutico di recupero le inserisce in un percorso orientato ad acquisire fiducia nelle proprie capacità e soprattutto competenze specifiche in diversi ambienti professionali al fine di utilizzarle, un domani, nel mercato del lavoro. Il progetto oggi si concretizza in un laboratorio dove le detenute operano creando e realizzando artigianalmente articoli di bigiotteria. Il progetto si sviluppa su un duplice fronte: da una parte mira ad affrontare i problemi più generici delle detenute relativi alla loro riabilitazione ed al nascere di relazioni sociali tra individui; dall’altro si propone di offrire alle detenute strumenti utili al loro reinserimento nel mondo del lavoro mediante la manualità, la competenza, attenzione ai dettagli e la ricerca del “bello”.
"Le S'catenate". Uno slogan ironico e intelligente per affermare che la creatività non può essere rinchiusa tra le mura di un carcere o tra lo stereotipo di una persona con fragilità. Il motto, affiancato dall'immagine allegra di un fiore, simboleggia il fiorire di queste persone; dalle detenute della Casa Circondariale di Genova Pontedecimo, che partecipano ai laboratori creativi dedicati all'ideazione e alla realizzazione di bigiotteria e bomboniere (il tutto fatto a mano), ai ragazzi con disabilità o in situazioni di fragilità inseriti nei laboratori interni all'associazione.
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